Ispirato al Confucianesimo e impregnato della filosofia Zen, il Kyokushinkai,tra le arti marziali più popolari al mondo, è uno stile di karate che coniuga mirabilmente principi estetici e spiritualità. Elaborato originariamente come efficace sistema di autodifesa, pur essendo attualmente praticato soprattutto come sport e considerato da molti atleti dediti all'agonismo un ideale trampolino di lancio per la carriera professionistica, il Kyokushinkai rappresenta, per chi vi si dedica con serietà e passione, un valido strumento di avanzamento morale e spirituale."  
Maestro: De Domenico Ricciardi Valerio Alessandro

Tecniche di base (Kihon geiko)

Il sistema del Kyokushin è basato sul karate tradizionale come lo Shotokan e il Gōjū-ryū ma incorpora molti elementi degli sport da combattimento e da altre arti marziali come pugilato e Taekwondo nel Kumite. In questa forma di karate l'istruttore e tutti i suoi studenti devono prendere parte a un duro combattimento preparandosi per un pieno contatto. Diversamente dalle altre forme di karate, il Kyokushin pone ampia enfasi sul combattimento a contatto pieno che viene svolto a mani nude e senza protezioni (ad eccezione dei genitali/inguine). In fase di allenamento e/o preparazione a gare e tornei è previsto, in taluni casi o specifiche situazioni, l'uso di guanti e di attrezzatura protettiva. Questa apparente violenza si smorza in quanto non sono permessi pugni al viso degli avversari, puntando comunque a ridurre la possibilità di un danno serio; ginocchiate e calci alla testa e al volto sono invece permessi, diversamente dai pugni ciò è permesso perché Oyama capì, negli anni, che è proporzionalmente molto più difficile e arduo colpire un avversario in gara con un calcio piuttosto che con le mani e questo costringe l’atleta ad un allenamento molto impegnativo affinché sviluppi tali capacità di velocità, non solo nella semplice esecuzione di una o più tecniche di calcio ma nell’apprendere il giusto spostamento e la giusta distanza rispetto all’avversario per poter mettere a segno la tecnica in una condizione estremamente dinamica Il Kyokushin, come alcuni stili di Karate tradizionali, è uno stile ispirato al concetto taoista di circolo: comincia in un punto e termina in un cerchio; è proprio questo il significato del simbolo stesso della Kyokushinkai, il Kanku (観空), in opposizione al karate Shotokan, che è ritenuto uno stile lineare e più vicino al Gōjū-ryū, un altro stile quasi sempre circolare. Sebbene Oyama avesse appreso il Karate studiando lo stile Shotokan è quando, dopo pochi anni, passa al Gōjū-ryū che ottiene l'idea di fondare una sua scuola (quindi un nuovo stile): questa sua esperienza è riflessa nel Kyokushin, dove il primo addestramento assomiglia allo Shotokan ma gradualmente diviene più vicino alle tecniche circolari e alle strategie del Gōjū-ryū.

Combattimento (Kumite)

Il combattimento, chiamato Kumite, è usato per applicare le varie tecniche all'interno di una situazione di lotta. Il combattimento è un'importante parte dell'addestramento nelle tante organizzazioni di Kyokushin, specialmente ai livelli superiori e solitamente con gli studenti esperti. Oltre a questi tre fattori principali è bene sottolineare che il kyokushin è basato su altri elementi distintivi, rispetto agli stili più tradizionali, come il marcato e rigoroso addestramento fisico e l'allenamento al sacco o ai colpitori, che costituiscono elementi imprescindibili per il praticante di tale stile al pari del Kihon e del Kumite. Nelle maggiori organizzazioni di Kyokushin colpire con la mano e con il gomito alla testa e al collo è proibito; nonostante questo i calci alla testa, i colpi di ginocchio, i pugni e i calci, così come i colpi di gomito e i colpi a mano aperta alla parte superiore del tronco e calci all'interno ed all'esterno della gamba, sono consentiti. In alcune organizzazioni guanti e paratibie sono portati, specialmente fuori di un ambiente di torneo. I bambini portano il caschetto per ridurre l'impatto dei calci sulla testa. La velocità e il controllo sono fondamentali nel combattimento e in un ambiente di addestramento non vi è l'intenzione di ferire il proprio avversario quanto di eseguire con successo il colpo corretto. In un combattimento da gara dove è previsto il KO le regole sono significativamente diverse perché l'obiettivo è di abbattere l'avversario. Nel Kyokushin l'ultima e più estrema prova è il combattimento contro cento uomini (Hyakunin Kumite) che viene svolto, ai nostri giorni, solitamente in un solo giorno. La tradizione vuole che questa estrema prova di spirito nacque dopo che Oyama affrontò trecento uomini, gran parte (se non tutti) suoi allievi, per tre giorni consecutivi, fin quando nessuno di loro fu più in grado di sostenere il combattimento. Reputando eccessivamente dura e difficilmente ripetibile la prova in tali termini, Oyama ritenne dunque che essa dovesse rappresentare il test definitivo per coloro che raggiungono nel Kyokushin i livelli massimi.

Tipologie di combattimento

Jissen Kumite (combattimento sportivo)[

È la tipologia di combattimento tipica del Kyokushin attualmente praticata nelle maggior parte delle competizioni sportive. Si tratta di un combattimento a contatto pieno dove è possibile colpire l'avversario con tecniche di pugno nudo al corpo (dunque non al viso), di calcio (su tutto il corpo) e di ginocchio (senza clinch).

Sogu Kumite (combattimento tradizionale)

Il Sogu Kumite vuole ricreare quello che nel tempo è andato perduto ovvero la prova di spirito, coraggio e forza che aveva dato al Kyokushin la fama di uno degli stili di Karate più forti e letali esistenti: l'atleta di Kyokushin-kan deve essere infatti un Budoka completo in grado di confrontarsi con i praticanti di qualsiasi arte marziale. Il combattimento prevede tecniche di pugno (anche al viso), calci (su tutto il bersaglio), proiezioni, leve e strangolamenti. Nel regolamento agonistico per dilettanti si utilizzano guantini, paratibie, conchiglia, paradenti e caschetto protettivo (con o senza grata). I professionisti combattono invece con guantini, conchiglia e paradenti.

Autodifesa

Anche conosciuto come Goshin-jutsu, le specifiche tecniche di autodifesa unite alla strategia derivano dagli studi di Oyama nel Daitō-ryū Aiki-jūjutsu sotto Kōtarō Yoshida. Queste tecniche non furono mai inserite nel sistema di classificazione formale e il Kyokushin crebbe orientato come sport, mentre l'addestramento all'autodifesa cominciò a cadere nell'oblio. Oggi viene praticata solamente in un numero limitato di Dojo.

800/1000 Calorie Bruciate

90' Durata

Alta Intesità

   

KYOKUSHINKAI: Orari Settimanali

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20.00
kyokushinkai
M° Ricciardi
20.15 - 21.45
(Studio 4)
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M° Ricciardi
20.15 - 21.45
(Studio 4)
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Giovedì

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